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Mens sana in corpore sano... si vabbeh!


 

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Calcio

Fin da piccolo ho praticato sport,

da buon italiano medio che si rispetti ho iniziato col calcio. Il mio primo grande "conflitto di interessi" avvenne intorno ai 6-7 anni quando mio padre mi iscrisse nel club il cui presidente era suo amico: l'Inter Club Bolzano.

I pianti che ho fatto quando l'ho saputo li sa solo Dio. Io volevo andare nello Juventus Club, non dai rivali. Di tutto ho fatto per farmi cambiare club, ho persino premuto sulla sua fede calcistica che era ed è bianconera come la mia e che mi ha tramandato... nulla da fare.

E' così che i miei "primi calci" li ho tirati con il club nerazzurro e pure con qualche soddisfazione tanto che mi inserirono in prima squadra nei pulcini e poi vincemmo il campionato provinciale con gli esordienti. Iniziai come attaccante, il sogno di tutti i bambini, poi mi resi conto che giocavo meglio a centrocampo e infine... in difesa, nel ruolo che rese celebri campioni del calibro di Scirea e Baresi... il libero, quello che ora è definito difensore centrale.

Cambiai club quando ero allievo e successivamente, negli under 18, si chiuse la parentesi agonistica della mia vita da calciatore in quanto un roccioso attaccante del Salorno decise di sventrarmi il ginocchio sinistro con relativo collaterale con un'entrata degna del miglior Materazzi.

Attualmente tiro calci al pallone in palestra, con amici. Abbiamo un'associazione no-profit tramite la quale affittiamo una palestra e settimanalmente giochiamo a calcetto tra di noi.

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Subacquea

Da piccolo ero terrorizzato dall'acqua quindi mio padre mi iscrisse al corso di sub che ero poco più di un bimbo. Scoprii un mondo bellissimo e divertentissimo. Il bello dell'acqua non è nuotarci sopra... bensì sotto!!!! Grazie al corso tenuto in primis dal Delfin Sub Bolzano e poi dal Bolzano Sub imparai a nuotare bene, ad immergermi, ad usare le bombole ecc. La mia paura si trasformò in gioia e non vedevo l'ora che arrivasse il fine settimana per poter andare al lago ad immergermi con gli altri ragazzi del corso e con mio padre al fianco ovviamente. Feci l'esame che allora era chiamato "Base". Le vacanze che trascorsi successivamente all'ottenimento del brevetto erano tutte all'insegna delle immersioni: Isola d'Elba, Isola del Giglio, Sardegna. Sempre con mio padre. Quando iniziai ad andare in ferie con gli amici perdetti il contatto con l'ambiente sottomarino visto che nessuno aveva il brevetto e ovviamente noleggiare l'attrezzatura aveva un costo che per dei ragazzini era inaffrontabile e poco appetibile. Solo crescendo tornai ad apprezzare le gite in barca, anche solo per fare snorkeling. Ormai sono anni che non mi immergo con tutta l'attrezzatura, ma ogni qualvolta vado al mare, la maschera e le pinne sono sempre nella valigia. Mi sono ripromesso che a breve farò un corso PADI per immersioni in profondità.

 

Snowboard

Lo sport che, col senno di poi, avrei voluto iniziare da piccolo è lo Snowboard. Da quando lo pratico anche gli inverni hanno iniziato ad avere un senso, tanto che ora è la stagione che preferisco e non appena posso un giretto sulla tavola con amici o anche da solo me lo faccio volentieri. Ho scelto la tavola soft per la versatilità di poter andare sia in pista che fuori pista. Tengo a precisare che i miei fuoripista sono circostritti a zone molto semplici da raggiungere e in totale sicurezza. Non sono un amante della fatica, ergo, la parte alpinistica e, se vogliamo, pura di questo sport non mi sfiora nemmeno lontanamente. Mi piace arrivare in un posto servito da impianti dove si possa stare sia in pista che provare dei fuoripista molto semplici. Ecco perchè mi piace molto la Val Senales oppure l'Alpe di Siusi. Ampi spazi dove poter "uscire di pista" in totale sicurezza. Passare una giornata sulla tavola, condita da relative soste a base di bombardino, panini con lo speck, pranzi a base di canederli e spiegeleier... e magari con riposino al sole di marzo circondati dalle nostre Dolomiti.... non ha prezzo.

 

Mountain Bike

Ultimo in ordine di arrivo è la Mountain Bike. Ero alla ricerca di un modo come un altro per muovermi di più. Correre non mi è mai piaciuto, se non dietro ad un pallone e con una squadra a seguito. Ho provato ad andare in palestra, ma stare al chiuso non è la massima delle mie aspirazioni. La bici mi sembrava un buon compromesso: puoi praticarla anche da solo, non devi correre, sei all'aperto. Bici da strada o Moutain Bike (MTB)? Da piccolo, uno dei più bei regali che mi fu fatto, era la bici da Cross compratami da mio nonno. Avete presente quelle di inizio anni '80, con gli ammortizzatori davanti, dietro e col cambio a tre rapporti con la grossa leva posizionata sulla canna stile macchina da corsa? Ecco, con quella bici, di cui ero innamorato perso, ci ho fatto i chilometri nei cortili, nei cantieri, nei parchi. Ogni collinetta era perfetta per fare un salto e cadere rovinosamente a terra. Sarà stato a causa di questo background, ma automaticamente la scelta è caduta sulla MTB. In breve ho scoperto che dietro alla "bici" c'è un mondo infinito. Ok, MTB! Ma quale? Per quale scopo? Front? Biammortizzata? Da enduro? Trail? Freeride? Downhill? Con cerchi da 26", 27,5" oppure 29"? Perchè non una Fat Bike? Carbonio o alluminio? O meglio, perchè non una E-Bike vista la mia certificata pigrizia? Dopo una lunga valutazione ho deciso per una bici che mi desse la possibilità di andare nei sentieri (track) boschivi in salita, ma che potesse divertirmi anche in discesa. Il genere di bici più adatto a queste cose è quello che viene definito "Trail". Molto simili alle bici Trail sono le Enduro; vicine come geometrie alle Trail ma con un'escursione del carro e della forcella maggiori rispetto alle Trail. Sono ovviamente bici biammortizzate, ovvero con una forcella ammortizzata all'anteriore e un ammortizzatore per la ruota posteriore. Questo tipo di bici è, purtroppo, particolarmente costoso per cui ho provato a vedere tra gli annunci nei vari mercatini di settore se trovavo un usato adatto a me. La cosa si è rivelata più difficile del previsto perchè, aihmè, sono diversamente alto e trovare una taglia "S" è stata un'impresa. I mercatini straripano di M e di L, mentre il discorso cambia per le taglie S ed XL. Solitamente le taglie S sono da donna, raramente una donna si butta su una bici da enduro. Dopo una ricerca durata più di sei mesi finalmente ho trovato una bici che poteva fare al caso mio: una Cube in carbonio con ruote formato 650B (27,5"), 160mm di escursione e con la forcella anteriore già sostituita con una meravigliosa Rock Shox Pike RCT3. "Se non fossi sicuro di averla usata oggi, andrei in cantina a controllare che non mi abbiano rubato la mia!". Queste le parole del mio amico Sandro, in quanto la bici è praticamente identica alla sua. È quindi dall'estate 2016 che ho iniziato questo nuovo sport dove di fatica se ne fa davvero tanta. Chissà se la mia prossima MTB sarà elettrica.

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