La musica
Music was my first love...
Ebbene si, la musica è stato il mio primo vero grande amore.
La passione per questa meravigliosa forma d'arte mi è stata trasmessa da mio padre (chitarrista).
Ricordo ancora il natale 1977 (si, sono diversamente giovane), avevo tre anni compiuti da qualche mese e sotto l'albero trovai una batteria VERA e una tastiera, più un organetto elettrico che una tastiera ma tant'è.
Inutile dire che mi fiondai sulla batteria picchiando a casaccio su tutti i tamburi.
Era una Ludwig, mica paglia eh!
A quel tempo mio padre lavorava come magazziniere per un noto negozio di strumenti musicali della città. Un cliente aveva ordinato una Ludwig completa ma alla fine decise di prendere solo qualche pezzo.
Fu così che il timpano da 16" venne trasformato in cassa e che insieme ad un rullante Supraphonic (che ho e uso ancora), un tom da 12", un charleston da pochi soldi e un magnifico ride Paiste 802 diventarono la "mia batteria".
Fu solo un paio d'anni dopo che mi iscrisse ad un corso tenuto da un maestro privato che guarda caso era il mitico Angelino, batterista della band di mio padre.
Imparai dapprima i rudimenti, poi i ritmi e poi tutto il resto.
Contestualmente venni iscritto alla scuola privata di musica del Maestro Ado Rossi a cui devo tutto quello che so (o quasi) di musica.
Imparai a leggere, scrivere, l'armonia, le scale, imparai a suonare la chitarra classica, mi cimentai poi con le tastiere e il basso elettrico.
Il mio secondo cortile era la sala di registrazione dello studio di mio padre che mi metteva a disposizione un ben di Dio in fatto di strumenti musicali.
Anni dopo seguii qualche seminario con batteristi famosi: Christian Meyer, Tullio De Piscopo ed Ellade Bandini.
Poi arrivò il tempo delle superiori e i primi gruppi con gli amici.
Inutile dire che la prima band a cui presi parte era formata da compagni di scuola (Istituto Tecnico Industriale "G. Galilei"), ricordo ancora con grandissima nostalgia quel periodo, il tempo dei Doctor J.J. con i quali registrammo "Il demo di Natale" nello studio di mio padre.
Che soddisfazione, ogni tanto ancora lo ascolto e lo trovo geniale sotto alcuni punti di vista. Certo grezzo, pieno di errori, con suoni un pò... così... ma ci passammo giorni e notti dentro quello studio; avere un CD a testimonianza è un regalo bellissimo che conservo gelosamente.
Era il 1999 quando attraverso un amico chitarrista conosciuto ai tempi della scuola, mi venne proposto di entrare a far parte dei FuoriOrario.
La band, a differenza dei Doctor J.J. suonava già in molti locali, erano una cover band, i Doctor suonavano prevalentemente musica loro.
Fu così che entrai a far parte dei FuoriOrario.
La formazione attuale è ben diversa da quella originale, anche il repertorio è cambiato: da cover band per locali in cui bisognava far ballare la gente a cover band Rock, più da ascolto che da ballo, suoniamo la musica che ci piace e che piace.
Tramite Matteo, chitarrista solista dei FuoriOrario, ho conosciuto le persone che formano la band Dario E I Suoi Pantaloni.
Dario è la cosiddetta macchina da guerra, un cantante di quelli di un certo... peso e che non trovi facilmente in giro.
Il repertorio è molto diverso rispetto a quello dei FuoriOrario, anche se ogni tanto qualche brano in comune lo hanno.
Il nucleo del gruppo è formato dal cantante (Dario), dal bassista (Danilo) e dal tastierista (Ennio) che suonano insieme... boh... penso da almeno venticinque/trent'anni.
Matteo ed io siamo stati travolti da questi uragani, con vero piacere.
Dalle ceneri dei FuoriOrario, come una fenice, risorge una nuova band, ora il genere è puro rock e ci chiamiamo: No Flowes But Money.
Dop essermi trasferito a Genova, non potevo starmene con le mani in mano.
Grazie all'amico Walter sono entrato in contatto con Beppe, chitarrista della Pink Floyd tribute band conosciuta come Writing On The Wall.
I Blues Vom Fass (Power Trio) nascono da Devis (basso e voce), Matteo (chitarra) e dal mitico Bernie Stauder (batteria).
Bernie è spesso impegnato e quindi, quando lui non c'è, cerco di sostituirlo degnamente.